CCP

lunedì 24 agosto 2015

Comunicato Stampa: Ordine e Sicurezza a Milano.

 
"Tutti gli immigrati che hanno partecipato al blocco stradale di questa mattina, che ha creato caos e terrore in una intera zona di Milano, devono essere subito espulsi, a calci in culo, dal nostro territorio nazionale! Dobbiamo assolutamente usare il pugno di ferro, reprimere con forza questi comportamenti, dare l'esempio a tutti gli altri immigrati, prima che sia troppo tardi, prima che scoppino altre rivolte come o peggiori di questa" così ha dichiarato Roberto Jonghi Lavarini (presidente del movimento politico Destra Lombarda e candidato sindaco, di bandiera, a Milano) che ha aggiunto: "Scene africane come queste sono intollerabili, le istituzioni hanno il dovere di fare rispettare le leggi e di garantire l'ordine pubblico. Noi stiamo organizzando, da tempo, delle squadre di volontari (di legittima autodifesa) per difendere fisicamente la sicurezza dei nostri quartieri e dei nostri compatrioti. Lo scempio avvenuto oggi a Milano è anche colpa del sindaco Pisapia e dei suoi compagni di merenda che hanno lasciato la città in mano ad immigrati clandestini, zingari e ad ogni sorta di abusivismo ed impunita illegalità. Anche per questo, il centrodestra, unito, deve cacciare la sinistra e tornare a governare Milano".
 
 

venerdì 21 agosto 2015

Il Punto di Roberto Jonghi Lavarini.

 
“IL PUNTO”

21 agosto 2015

La situazione internazionale è molto grave: a causa delle ipocrite guerre “democratiche” americane (inglesi e francesi), i 3/4 dell’Iraq e la metà della Siria sono nelle mani del più feroce e disumano terrorismo islamico (sunnita wahabita e salafita), la Libia è nell’anarchia e nel caos, e l’Egitto in grave difficoltà. La plutocrazia mondialista mira a destabilizzare e distruggere la nostra civiltà europea e cristiana, imponendo ai popoli ed alle nazioni, la sua dittatura finanziaria e bancaria. L’occidente vive una gravissima crisi, spirituale, morale e culturale, prima che politica, economica e sociale. L’invasione di immigrati extraeuropei (soprattutto mussulmani) deve essere inquadrata, capita e combattuta in questo contesto generale. Stesso discorso vale per la politica italiana, completamente succube di questi eventi epocali e di questi poteri forti sempre più forti. Tutte le nostre analisi e previsioni geopolitiche degli scorsi anni si sono rivelate, purtroppo, esatte: avevamo ragione su tutto ma siamo rimasti minoranza critica inascoltata. Ora è venuto veramente il momento, prima che sia troppo tardi, di reagire alla decadenza interna ed alla invasione esterna, riunendo tutte le forze sane, facendo fronte comune in un grande movimento nazional-popolare.

Destra per Milano evolve in Deste Lombarda e già pensa a come coordinarsi con analoghi gruppi spontaneamente nati in Piemonte, Liguria, Abruzzo, Campania e Sicilia. Ma non vogliamo, ripeto ancora una volta, creare l’ennesimo partitino dello zero virgola, ma un forte movimento di opinione e pressione politica, che faccia informazione e formazione, che scuota le coscienze del popolo e che influenzi positivamente le scelte partitiche, elettorali ed istituzionali. Noi dialoghiamo e ci confrontiamo con tutti ma i nostri interlocutori privilegiati rimangono, ovviamente, la Lega Nord di Matteo Salvini e Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, entrambi posizionatisi finalmente e stabilmente a destra. La prima partita importante sarà quella delle elezioni comunali di Milano, nel 2016, dove, da destra, daremo il nostro determinante contributo politico, di idee e militanza, alla coalizione di centrodestra, per riconquistare e tornare a ben governare la nostra città. Ma non si vota solo a Milano, penso a Rho e ad altri importanti comuni lombardi dove saremo sicuramente presenti.

In queste vacanze ho incontrato e mi sono confrontato con tanta gente, importanti esponenti politici quanto semplici militanti e simpatizzanti, imprenditori e giornalisti, uomini di cultura e saggi popolani, italiani del nord e del sud, giovani e anziani, che mi hanno arricchito di informazioni, idee e buoni consigli. Segnalo, fra tutti, il casuale e piacevole incontro, voluto dal destino, in un paesino sull’Etna, con Salvatore Lentini, che, con la sua colta e calorosa accoglienza siciliana, mi ha fatto ricoprire il senso autentico e profondo del cameratismo, ovvero l’appartenenza alla stessa “comunità ideale di credenti e combattenti”.

Ricordo, sempre, a tutti, innanzitutto a me stesso, di rimanere saldamente “uomini in piedi, sopra le rovine”, anche se realisticamente dobbiamo imparare bene a “cavalcare la tigre”.

ROBERTO JONGHI LAVARINI